Perché parcheggiare è così complicato? Spesso, non solo è uno spreco di tempo, ma è anche molto irritante. Un’analisi dettagliata del vari passaggi necessari per posteggiare la propria auto ne rivela le ragioni.

Per gli automobilisti, questa trafila è ogni giorno causa di frustrazione costante e stress.  Generalmente si ritiene che usare la macchina o la moto sia più veloce di prendere il bus o il treno, tuttavia, se si tiene in considerazione il dovere trovare un posto per lasciare la propria vettura, guidare si rivela essere molto più complicato di quanto si pensi. Per poter capire perché sia così difficile, in questo post verrà raccontata una storia che rivelerà gli ostacoli che l’automobilista deve affrontare ogniqualvolta voglia posteggiare la propria auto, un’azione che a prima vista potrebbe sembrare  piuttosto semplice. Questa è un racconto in cui, sfortunatamente, ogni guidatore può immedesimarsi.

Mentre si legge, si faccia questo esercizio mentale: ad ogni punto ci si fermi un momento a riflettere su come si potrebbe semplificare il tutto per l’automobilista. A questo scopo, verranno inserite nel testo alcune domande per stimolare una riflessione da parte del lettore.

1. Trovare un’area parcheggio

Si sta guidando beatamente verso il centro città, lo stereo è acceso e il sole sta sorgendo. Arrivati vicino alla propria destinazione si comincia a cercare un posto per lasciare la macchina. Ci si guarda attorno alla ricerca di un segnale di parcheggio, tuttavia si vede solo un divieto di sosta. A questo punto si decide di svoltare a sinistra. Anche su questa strada si vedono solo divieti di sosta. Non avendo scelta, si continua a girare per l’isolato e ci si ritrova in una zona di rimozione forzata. Dopo essersi aggirati per parecchi isolati e aver sudato sette camice, si vede finalmente in lontananza una piccola area di sosta con il segnale “nei giorni feriali sosta massima consentita 2 ore”. Per questa volta, andrà bene.

E se ci fosse un modo più semplice per trovare l’area di sosta più vicina?

2. Trovare uno spazio libero

SI entra nell’area di sosta, e ci si mette alla ricerca di un parcheggio. Ci sono un paio di altre macchine che cercano posteggio e si sa che, in una situazione come questa, chi primo arriva meglio alloggia. Si nota uno spazio libero nelle vicinanze e ci si precipita in quella direzione, arrivando per primi. Tuttavia, una volta arrivati, ci si accorge che il parcheggio non è libero come si pensava ma è occupato da una piccolissima utilitaria. Nel frattempo, uno spazio disponibile non lontano viene occupato da un’altra auto. Alla fine, dopo aver girato l’intera area di sosta per tre volte, si trova un parcheggio.

E se ci fosse un modo per poter vedere in tempo reale dove sono i posteggi liberi?

3. Cercare delle monetine per il parchimetro

A questo punto si comincia a frugare in ogni angolo della macchina per trovare degli spiccioli da inserire nel parchimetro. Il vano portaoggetti è vuoto e anche nelle tasche non si trova nulla. Magari sotto il sedile? Qui ci sono un sacco di cianfrusaglie ma niente monete. Finalmente se ne trovano alcune nel porta-bevande e si spera che siano sufficienti per pagare la sosta.

E se ci fosse un modo per pagare senza dover usare monete?

4. Pagare per la durata della propria sosta

Ci si dirige verso il parchimetro, facendosi largo tra le macchine. Si arriva all’apparecchio e si leggono ad una ad una le istruzioni, tuttavia non risulta chiaro quante monete siano necessarie per pagare per la durata della sosta prevista. In preda alla frustrazione, si estrae una manciata di spiccioli, la si introduce nel parchimetro e si preme il pulsante verde. La ricevuta viene stampata e si scopre che quanto inserito è sufficiente solo per 30 minuti. Bisogna quindi affrettarsi.

E se ci fosse un modo per pagare alla fine della sosta per la durata esatta della propria permanenza?

5. Ritornare alla macchina per esporre il ticket per la sosta

Si strappa con attenzione la parte del tagliando con la ricevuta di pagamento e, infilandosi dentro la macchina, la si espone sul cruscotto, per poi uscire dalla vettura. Chiudendo la portiera si fa volare via il biglietto, che finisce sotto il sedile del guidatore. Si apre nuovamente la macchina e si riposiziona il ticket, facendo questa volta più attenzione. Dopo aver chiuso l’auto, si sbircia attraverso il parabrezza per controllare che il biglietto sia visibile. Se si strizzano gli occhi e il sole non crea riflessi sul parabrezza, si riesce a vedere.

E se ci fosse un modo per informare il vigile dell’avvenuto pagamento senza dover esporre un tagliando?

6. Tutto fatto! Che calvario.  

E se si potesse invece rendere il tutto più semplice?

Parcheggio facile = Vita facile

A questo punto è chiaro che l’esperienza d’uso sia tutt’altro che semplice. Inoltre, questo procedimento non è sempre senza intoppi e alle volte ci si può ritrovare con una multa. In altri casi, si finisce a dover pagare tramite SMS, scoprendo che questo è un processo altrettanto laborioso. Certo,  ci si può sempre consolare con il fatto che questi problemi affliggono ogni guidatore.

La ricerca di un parcheggio, infatti, fa ormai parte della nostra vita quotidiana e una soluzione che permetta di semplificarla, ci eviterebbe un considerevole stress giornaliero, come dimostrato da  innovazioni tecnologiche in altri ambiti. È probabile che, se un membro di un organo decisionale cittadino leggesse questa storia, si immedesimerebbe nella parte dell’automobilista. Quindi, per poter risolvere l’enorme confusione che si deve affrontare parcheggiando, si può cominciare stabilendo dei modi per ridurre il numero di passaggi necessari e analizzando come si possano implementare nella propria città.

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La foto principale di “Alden Jewell da Flickr/CC